Quante e quali spese si devono sostenere per fare l’università?

Quante e quali spese si devono sostenere per fare l'università? 1Le spese per sostenere l’Università, non si limitano all’acquisto dei libri e alle rette annuali, bensì, a quest’ultime vanno aggiunti i costi per il vitto (se si è un fuorisede), l’alloggio e tutti gli extra che si potrebbero accumulare nel periodo del percorso studi.

Indipendentemente dalle tasse applicate da ogni Ateneo, quel che può variare nei costi da affrontare per istruirsi, è la condizione economica di ogni studente universitario. Le imposte infatti, si basano e vengono calcolate essenzialmente sul reddito annuo lordo.

Quanto costa andare all’Università?

Ad analizzare accuratamente i costi universitari è l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la quale ha evidenziato gli incrementi annuali per poter terminare un percorso universitario. Le immatricolazioni negli anni, sono state molto sbilanciate: da periodi bui a causa delle eccessive tasse, ad altri miglior in cui c’è stato un vero e proprio boom.

Per l’anno 2020 a quanto sembra, neppure il Covid avrebbe rallentato la corsa all’iscrizione agli atenei, che si traducerebbe in tantissimi giovani con voglia di istruirsi. Probabilmente, il fenomeno è legato alle poche possibilità di lavoro dettato dal periodo pandemico e dalla forte disoccupazione in Italia.

Per decretare le spese universitarie va tenuto conto del proprio RAL (Retribuzione Annua Lorda). Calcolato lo stipendio annuo lordo, bisognerà individuare la fascia in cui si trova il singolo studente:

  1. Prima fascia: I.S.E.E. fino a massimo 6.000€.
  2. Seconda fascia: I.S.E.E. fino a massimo 10.000€.
  3. Terza fascia: I.S.E.E. fino a massimo 20.000€.
  4. Quarta fascia: I.S.E.E. fino a massimo 30.000€.
  5. Quinta fascia: importo massimo.

Nell’ultimo periodo, infatti, c’è stato un forte aumento di richieste di piccoli prestiti, anche senza busta paga, da parte degli studenti universitari. A confermarlo è anche la redazione di Prestitimag, tra i migliori blog in Italia a tema finanziamenti personali.

Supponiamo che un giovane fuorisede decida di trasferirsi a Milano per studiare. Una volta scelto l’Ateneo, si dovrà informare sui costi inerenti alle rette annuali da pagare. Stimiamo un costo annuale universitario di 4.000€, a cui dobbiamo aggiungere:

  • Vitto e alloggio: 9.600€ annui.
  • Divertimento: 2.400€ annui.

In cinque anni (non tenendo in considerazione le possibilità di essere fuori corso e conseguendo una laurea completa), potrebbero volerci dai 60.000€ agli 80.000€. A seconda delle condizioni in cui ci si trova, è pur vero che la cifra potrebbe scendere vertiginosamente.

Nel migliore dei casi, lo studente è agevolato perché vive a casa con i propri genitori, ma dovrà esborsare circa 20.000€ per completare i cinque anni universitari.

Quali sono gli atenei più cari in Italia?

Studiare in atenei più efficienti e con un’ottima nomina, significa investire più soldi. Se è pur vero che a fine percorso studi sarà possibile avere più sbocchi lavorativi rispetto ad altre Università meno ideali, allo stesso tempo è opportuno pianificare il budget per non ritrovarsi in deficit finanziario.

Dalle ricerche di mercato si evince che le Università più care si trovano al Nord Italia. Tra i fattori più influenti vi è l’imposta addizionale regionale su cui gravano più tasse e costi, sia per l’ente che per gli studenti.

Ad esempio, l’ateneo di Pavia nel 2020 si è confermato come quello più caro. Per aderire in media, occorrono 4.223,00€ all’anno. Nello specifico, 3.963,00€ per le facoltà umanistiche, mentre 4.483,00€ per quelle inerenti all’area scientifica.

Al secondo posto troviamo l’Università di Milano, le cui spese annue ammontano a 3.206,00€ per il percorso umanistico e 4.060,00€ per quello scientifico. Mentre in terza posizione vi è La Sapienza di Roma, con costi leggermente inferiori: 2.977,00€ e 3.082,00€ rispettivamente per corsi del settore umanistico e scientifico.

Oltre alle fasce di reddito dello studente e alle tasse regionali, a variare sul costo finale da coprire per studiare all’Università, vi sono parametri come: la tipologia della facoltà scelta e l’ammissione all’Ateneo per giudizio di voto (meritevoli oppure no).

Come cambiano le tasse universitarie con il Covid-19

La pandemia del Covid-19 ha coinvolto e stravolto un’intera economia a livello mondiale, così come quella dell’argomento “tasse”. Tra sospensioni, bonus e decreti di sostegno, il MIUR il 26 giugno 2020 ha stilato un documento ufficiale in cui approva la c.d. “no tax area“.

Si tratta di una agevolazione per quelle famiglie che vogliono mandare il figlio all’Università in un periodo critico come quello in cui è presente il Coronavirus. Sul documento sono presenti tutte le agevolazioni delle tassazioni ridotte in base al proprio I.S.E.E.

Fino a 20.000€ si è considerati nell’area “no tax”, ovvero esenti dal pagamento delle tasse universitarie. Per redditi superiori invece, il Governo ha voluto proporre delle scontistiche agevolando l’accesso agli studi presso gli atenei di propria preferenza.

Riduzioni che partono dall’80% fino al 10% per un reddito annuo lordo massimo pari a 30.000€.

Queste sono tutte le spese da affrontare per conseguire gli studi universitari. Suggeriamo di verificare ogni anno le tasse e soprattutto, Regioni per Regioni.