Scuola ed Inclusione, il ruolo fondamentale dell’Operatore Educativo

Scuola ed Inclusione, il ruolo fondamentale dell’Operatore Educativo 1Quella dell’inclusione deve essere una delle caratteristiche principali della scuola italiana moderna. Ma per inclusione non si intende solamente espandere il diritto allo studio a determinati gruppi sociali, ci si riferisce ad un più ampio progetto educativo e didattico che permetta a tutti gli studenti di poter apprendere e vivere la scuola rispettando quelle che possono essere determinate difficoltà fisiche, mentali, o culturali.

Nelle aule italiane ad oggi troviamo una diversità di alunni con disabilità certificata che vanno a completare un quadro sociale già molto variegato; ad essi si aggiungono gli allievi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), con situazioni psicosociali e/o familiari problematiche, ragazzi con comportamenti complessi da gestire o di etnia e religioni differenti.

In questo contesto, nella scuola è nata una nuova figura professionale che ha come scopo principale quello di assicurare l’integrazione degli alunni che sono sotto la sua supervisione: l’OEPAC, Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione.

Tale figura professionale viene formata da appositi enti certificati dalle Regioni per assicurare i più alti standard formativi tramite corsi di qualifica OEPAC standardizzati e approvati ogni volta da addetti della regione di riferimento.

Si tratta di un Corso di Qualifica Professionale inserito nel Catalogo dell’Offerta Formativa di diverse Regioni e nel Repertorio Nazionale Atlante.

Chi è e cosa fa Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione?

La figura dell’OEPAC è fondamentale per assicurare il corretto processo di apprendimento dell’alunno disabile o con difficoltà, ma anche per la sua facilitarne l’inclusione nella realtà scolastica.

Il compito dell’OEPAC è cruciale per lo sviluppo degli aspetti cognitivi e relazionali, ma anche per stimolare l’autonomia dello studente. Questa figura, inoltre, finisce per influenzare positivamente tutti coloro che gravitano attorno all’alunno con difficoltà poiché tali processi di inclusione e relazionali funzionano al meglio quando tutte le parti coinvolte si impegnano per il suo benessere nell’ambiente scolastico.

L’Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione non si sostituisce al corpo insegnanti; esso, infatti, riveste un ruolo meno incentrato sull’insegnamento diretto e più sulla creazione di un ambiente sano e di sostegno all’alunno per poter acquisire competenze necessarie al fine di aumentare il suo livello di autonomia e di comunicazione con tutti gli attori che frequentano la scuola.

Tale figura è una delle tessere del mosaico “scuola delle differenza” che si realizza solo attraverso una dimensione dell’inclusione correttamente interpretata e praticata. In un simile contesto la diversità viene intesa come una situazione di partenza di cui tener conto per raggiungere ambienti inclusivi.

Questa figura è ben coerente con il Decreto Legislativo 7 Agosto 2019, n. 96 recante: «Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.

Si tratta pertanto di un percorso formativo che potrebbe interessare sia giovani in possesso del diploma di scuola media superiore che, non volendo proseguire negli studi, intendano cimentarsi in una simile attività dal valore sociale ed educativo enorme, sia donne e uomini desiderosi di ricostruirsi una nuova identità professionale in un ambito dove cresce e si educa il nostro futuro.

Tale Corso ha una durata di 202 ore di aula e 120 ore di tirocinio curriculare. Stante la situazione pandemica, è pensato in modalità videoconferenza.

Disabilità e Insegnamento, due mondi ancora troppo distanti.

Nonostante quella dell’inclusione e del diritto allo studio per gli alunni affetti da disabilità, come ovviamente anche coloro con difficoltà nell’apprendimento, sia una tematica ricorrente sui giornali ed in televisione da diversi anni a questa parte, secondo il report diramato dall’ISTATL’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – A.S. 2019-2020il 37% degli insegnanti di sostegno non ha una formazione specifica che sia in grado di capire a pieno le necessità di queste giovani menti e trovare i mezzi adeguati per assicurare loro la formazione che meritano.

Oltre alla mancanza di personale specializzato, in Regioni come Campania e Molise il rapporto tra insegnati di sostegno ed alunni con questa tipologia di necessità è di 1 su 13. Un dato che rende facilmente l’idea di come sia praticamente impossibile per questi insegnati   poter seguire a dovere i propri alunni.

Questa carenza va a scontrarsi anche con il dato che vede continuare la crescita nel numero di iscrizioni di studenti con disabilità; nell’anno 2019/2020 si è registrato infatti un aumento del 3,5%, +13 mila, rispetto all’anno precedente portando il totale a poco meno di 300 mila studenti.
Un trend in constante crescita grazie all’importante lavoro sulle infrastrutture e le risorse che viene portato avanti da oltre 2 decenni dal Ministero e le singole Province.

In Italia, nell’A.S. 2019/2020, si contavano circa 57 mila Operatori Educativi per l’Autonomia e la Comunicazione impegnati nell’opera di affiancamento degli insegnanti di sostegno.

Il rapporto nazionale tra OEPAC ed alunni è di 4.6. In questo scenario, il Mezzogiorno si trova ancora una volta in maggiore difficoltà con un rapporto di 5.5 , specialmente in Campania (14.1) e Molise (11). Nel Centro e nel Nord Italia il rapporto è di 4.4 alunni ogni operatore e le zone più virtuose risultano essere le Marche (2.9), la Provincia Autonoma di Trento (3) e la Lombardia (3.1).