Pubblica Amministrazione: Impronte digitali anche a scuola, scatta la rivolta dei presidi

Pubblica Amministrazione: Impronte digitali anche a scuola, scatta la rivolta dei presidi 1Il Governo sta attuando una serie di misure per argine il fenomeno dell’assenteismo all’interno della pubblica amministrazione, una delle recenti misure adottate è la rilevazione della presenza sul posto di lavoro mediante le impronte digitali o il riconoscimento dell’iride, il provvedimento includerebbe anche il personale della scuola, docenti, ata e dirigenti scolastici ma questi ultimi non ci stanno e stanno manifestando la loro disapprovazione verso questi provvedimenti.

Pubblica Amministrazione: Impronte digitali anche a scuola, scatta la rivolta dei presidi

Chiesto anche al vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio attraverso una lettera l’intervento immediato in quanto qualora il decreto caso il decreto passi potrebbe mandare in tilt tutto il sistema scolastico, poiché i compiti dei dirigenti muterebbero essendo quantificati in ore di lavoro e non più su obiettivi da realizzare e progetti da costruire.

Anche i dirigenti dell’associazione Udir intervengono sulla questione e chiedono le dimissioni del ministro Bussetti e del suo sottosegretario, in quanto i dirigenti scolastici vanno oltre i normali orari di lavoro per sbrigare tutti i compiti loro assegnati e se si limitassero agli orari d’ufficio, potrebbero verificarsi problemi nelle scuole e tale pratica umilierebbe i dirigenti scolastici in quanto paragonati ai «furbetti del cartellino».

Il testo approvato nei giorni scorsi alla Camera, infatti obbliga i dirigenti scolastici al rispetto dell’orario di lavoro che va certificato attraverso il controllo biometrico delle impronte digitali, ma le organizzazioni sindacali definiscono il decreto «incostituzionale» e affermano di non arrendersi a tale novità.