Il governo ha varato in questi giorni il decreto Cura Italia, al cui interno è previsto un Bonus 600 euro per autonomi e partite Iva: come funziona e a chi è destinato e come richiederlo? sono queste alcune delle domande che si pongono in questi giorni tutti coloro che possiedono una partita iva e che al momento sono obbligati a stare a casa dall’ultimo decreto pubblicato dal Governo per fronteggiare l’Emergenza Corona Virus.
Il Governo ha messo in campo una serie di provvedimenti in favore dell’economia e dei lavoratori italiani che da settimane sono fermi a casa senza lavoro e senza stipendi, uno dei provvedimenti riguarda tutti coloro che sono titolari di partita iva come imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti, ecc
Per loro il governo ha messo a disposizione un Bonus una tantum valido per il mese di marzo 2020 dal valore di 600 euro, un bonus che permette di ottemperare alle spese più urgenti che nonostante siano state posticipate, andranno comunque pagate.
Questo Bonus da 600 euro è rivolto a tutti i titolari di partita iva, professionisti, free lance, artigiani, commercianti, insomma tutti coloro che come abbiamo detto sono titolari di partita iva.
In estrema sintesi il bonus 600 euro funzionerà in questo modo:
- l’importo (ovviamente) sarà pari a 600 euro mensili;
- potrà essere richiesto direttamente all’INPS;
- durerà quanto dura l’emergenza e quindi della chiusura delle attività.
Questa mattina il decreto “Cura Italia”è stato pubblicato in gazzetta ufficiale, ora si attendono le istruzioni ufficiali per poter richiedere il Bonus da 600 euro, tra i requisiti previsti per poter presentare la domanda c’è sicuramente che chi vuole beneficiare di questo Bonus deve essere titolare di partita iva già attiva alla data del 23 febbraio 2020, inoltre il titolare di partita iva dovrà dimostrare che dall’inizio del periodo dell’emergenza coronavirus ci sia stato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto al trimestre precedente.
Nei prossimi giorni il governo fornirà all’Inps tutte le direttive che saranno poi pubblicate con una nota ufficiale da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza